Grande è la soddisfazione anche se la “Pazza Inter” si sta già trasformando.
L'anno prossimo molto cambierà, di sicuro l'allenatore oltre a qualche giocatore, ma speriamo che non cambi lo spirito di gruppo che abbiamo potuto ammirare quest'anno.
Quando ho cominciato ad andare a ritroso lungo i 38 anni dell'ultima finale di Coppa Campioni o più ancora verso l'ultima finale vinta di 45 anni fa, mi sono riaffiorati alla mente i ricordi di alcuni fatti di quegli anni, quando ero bambino.
Della finale di 45 anni fa non ricordo niente, ho nella mente immagini in bianco e nero, appartenenti a chissà che partita, viste alla televisione di allora , una Phonola in bianco e nero che faceva bella mostra di se al centro della cucina.
Stava su un mobiletto, che mi sembrava esile per sopportarne il peso, in un ripiano intermedio stava lo stabilizzatore o trasformatore come lo chiamavamo noi con il suo interruttore e la sua lucina rossa.
La televisione impiegava qualche minuto per accendersi ma poi per noi si apriva il mondo fatto telefilm, cartoni animati, quella tv dei ragazzi che cominciava quando dovevamo aver finito i compiti.
La televisione di allora si accendeva all 6 di sera e per noi finiva alle 9 con Carosello .
Della finale del 1972, Inter - Ajax , ricordo abbastanza poco. Avevo 14 anni. Ho cercato di documentarmi su internet e così ho potuto collegare a quel torneo la sfida con il Borussia, quella della mitica partita di Berlino.
Poi guardando su Wikipedia la storia di quel torneo, mi è saltata all'occhio la sfida di semifinale tra l'Inter e il Celtic.
In occasione della partita di andata che si svolse a Milano nei primi di maggio, mio padre mi fece il regalo di portarmi per la prima volta a San Siro.
I biglietti li trovò presso un Inter club di un paese vicino che organizzava una corriera. Partimmo, mi sembra nel primo pomeriggio. Io ero forse l'unico ragazzo del pullman e rimasi tranquillo per tutto il viaggio di andata.
A San Siro ci erano riservati dei posti distinti. Mio padre mi disse che erano dei posti di tutto rispetto e avremmo potuto vedere la partita molto bene.
La parola “distinti” suonava bene. I retaggi scolastici mi facevano pensare a una zona adiacente ai posti più ambiti e costosi.
In realtà si trattava della zona mediana degli spalti e a noi capitarono dei posti dietro a una delle porte. Eravamo abbastanza in alto e con difficoltà riuscivo a riconoscere i giocatori soprattutto quando giocavano nei pressi dell'altra porta.
Prima di entrare mio padre mi regalò una bandiera, bella grande e nerazzurra. Io ero tutto contento di poterla sventolare allo stadio, come avevo visto mille volte alla tv e come constatai appena entrato . Migliaia di bandiere sventolavano e la mia era una di quelle.
Continuai a sventolarla anche a partita iniziata, mio padre non mi disse niente e di li a pochi minuti fui sommerso dalle proteste di quelli che mi stavano dietro e non riuscivano a vedere una accidente.
La cosa mi mise in grande imbarazzo e per tutta la partita mi sentii una specie di osservato speciale, nonostante le rassicurazioni di mio padre.
La bandiera rimase arrotolata sulle ginocchia e così arrivo a casa.
Del viaggio di ritorno non ricordo quasi nulla.
Quella fu la mia prima volta a San Siro.
La partita era finita 0 a 0. Il ritorno fini con lo stesso risultato ma l'Inter passò in finale grazie ai rigori dove prevalse per 5 a 4.
La finale si svolse a Rotterdam il 31 Maggio 1972.
L'inter fu battuta dall'Ajax di Cruijff.
INTER Bordon Bellugi Facchetti Oriali Giubertoni (12' Bertini) Burgnich Jair (56' Pellizzaro) Bedin Boninsegna Mazzola Frustalupi All. Invernizzi
AJAX AMSTERDAM Stuy Suurbier Krol Haan Hulshoff Blankenburg Swart Neeksens Muhren Cruijff Keizer All. Kovacs
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