martedì 4 maggio 2010

Non è mai troppo tardi

Un pò come Dante, può capitare, nel mezzo del cammin di nostra vita (ma questo non ci è dato di sapere), di ritrovarsi in una selva oscura, con qualche difficoltà per ritrovare la retta via.

Ci si guarda indietro, ma  solo dopo un pò si capisce che l'unica cosa da fare, in questi casi , è guardare avanti.
Prima o poi una via, preferibilmente retta, si trova. Non sempre le selve sono facili da districare.
Ci vuole pazienza e tempo, ma se ne esce, in un modo o nell'altro, se ne esce.


Fu così che nel giro di qualche mese mi cercai una casa, un mini-mini appartamento in affitto, carino, arredato inizialmente in modo orrendo. Solo dopo alcune liti furibonde con la padrona di casa le cose si assestarono decorosamente.

In tempi ragionevoli mi misi nella condizione di abitarci. Preparai la camera da letto, bagno e fornii la cucina di tutto ciò che mi permetteva di prepararmi da mangiare.

Per finire mi procurai un buon ferro da stiro con relativo asse e tutto ciò che può servire per le pulizie, aspirapolvere compresa.
Insomma prima che il mio cuore facesse il matto mi ero sistemato. Era agosto 2009.

Il bello doveva ancora venire. Io non avevo mai vissuto da solo, madre e moglie si erano accollate buona parte della mia "manutenzione". Ora a più di 50 anni, invece, dovevo arrangiarmi.

Non è stato tutto facile, ma oggi posso considerarmi autosufficiente in tutto.

Stiro quasi tutto, pantaloni eleganti a parte,che il più delle volte passano per la lavanderia. Con le camice vivo una sorta di amore e odio. Mi appassiono particolarmente quando riesco a stirarne le maniche senza lasciare pieghette qua e là. Tutto il resto lo stiro in completo surplace.

Per lavare mi sono attrezzato con una lavasciuga adatta a una famiglia di sei persone. Se va bene per sei tanto meglio andrà per uno.
Analogamente alle donne che lavorano, passo parte del week end a lavare, asciugare e stirare. Le mie lavatrici, separando i capi per tipo e per colore si riducano il più delle volte a caricare qualche etto di capi in un elettrodomestico progettato per sei  chilogrammi. Quando si dice aver dimensionato correttamente il sistema.
L'esperienza mi ha insegnato a non esagerare con l'asciugatura. Capi troppo asciutti si sono rilevati indomabili dal ferro da stiro e da qualsiasi apretto.
Quindi preferisco usare lo stendibiancheria in bagno e aspettare con pazienza.
Ogni domenica lavo e cambio le lenzuola.

In cucina le note più dolenti. Non ho attitudine ne passione. Per mesi mi sono preparato pasta condita con sughi pronti alternata con bistecche ai ferri e insalata verde. Solo da poco mi sono avvicinato ai cibi precotti o non so cosa. In questo modo qualche volta mangio qualcosa che assomiglia a un risotto e dei buoni minestroni.
Non mancano, grazie alla omocisteina, fagioli e piselli in scatola a completare la scelta dei contorni.
Il vino, preferibilmente nero, accompagna pranzo e cena. Nessuna sbornia da ricordare.
Nella colazione, invece, anche seguendo le indicazioni della dieta, ci metto passione e mi piace starmene a tavola al mattino tra frutti di bosco, yogurt, cereali e una buona tazza di caffè.
Trattorie e ristoranti servono a colmare mancanza di affetto.

Lavo i piatti dopo ogni pranzo e cena anche se non capisco ancora come da solo, riesca ogni volta a riempire il lavapiatti di piatti, pentole, posate e altro ancora.
Lavare i piatti è uno dei miei momenti preferiti. Ho realizzato, infatti, che nel mentre,  riesco a non pensare: un'occasione di relax irrinunciabile. In pochi minuti la cucina ritorna a brillare come nelle pubblicità in tv.

Altra nota dolente, le pulizie di casa. Ho esternalizzato. Una signora a cui il lunedì lascio le chiavi si occupa di tutto.
Il lunedì sera è piacevole tornardo a casa, ritrovare le chiavi e tutto in ordine.
Il conto mi arriva via SMS in prossimità del fine mese, io lascio i soldi sotto la bilancia per alimenti.

Ho un televisore che ormai accendo solo per seguire le partite dell'inter e il ciclismo.
Mio figlio piccolo invece lo apprezza per i canali digitali di soli cartoni.

Faccio la spesa tutte le settimane e tutti i sabati compro cose che durante la settimana non riesco a consumare. Produco molti scarti (o spazzatura)  anche se un pò per dimenticanza, un pò pèrchè penso ci voglia altro per morire me ne frego delle date di scadenza. Tutti dicono "preferibilmente entro" e io a volte apprezzo anche dopo.

Controllo la cassetta della posta ogni mese e ci trovo spesso le bollette già scadute. A volte penso che ci vorrebbe la stessa attenzione, mensile,  anche per il Blackberry e tutto andrebbe molto meglio.

Al mattino non esco di casa senza aver rifatto il letto e cambiato l'aria alla casa.

Senza pensare al come ci sono arrivato e dove andrò a finire, considerò tutto quello che sto vivendo un'occasione, una opportunità per misurarmi.
Ritornassi a vivere con una donna e sotto sotto ci spero per tutta una serie di altri motivi, mi divertirei molto a contenderle le cose da fare in casa.

 Un motivo in più per litigare.

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