La bassa pressione è arrivata. Oggi la pioggia ha mantenuto le promesse delle previsioni. Acqua a catinelle tanto da rendere insopportabile il rumore provocato dall'acquazzone sulle lamiere della fabbrica.
Concentrasi risultava impresa ardua. Meglio mettersi ad ascoltare la pioggia e il suo effetto sui progetti arditi degli architetti.
Bassa era la pressione atmosferica e altrettanto bassa doveva essere la mia pressione arteriosa.
L'insicurezza e l'ebrezza si impadroniva di me ogni qualvolta mi alzavo per spostarmi. Subito i punti di riferimento diventavano labili. Mi concentravo nel mantenere la direzione e controllare l'ansia e la paura di perdere improvvisamente conoscenza.
Sentirmi girare la testa evoca brutti ricordi oggi, che ormai sono passati più di due anni, più di quanto mi succedeva appena accaduto l'incidente di cuore.
Mi capita, talvolta, di essere preso dal timore di imbattermi nuovamente in quel contrattempo, ecco così che se mi gira la testa tento di aggrapparmi al mondo.
L'ansia dopo poco monopolizza il mio stato d'animo, accelerando il cuore. Con pazienza mi allontano con la mente da quella situazione, come se non mi appartenesse. Penso ad altro, cerco il dialogo per riprendere il controllo che vacilla.
Il pomeriggio ha riportato più normalità scacciando ogni timore.
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