Pressione minima 74
Frequenza cardiaca 57
Sono le 21 di un 21 Agosto torrido. Solo da poco il termometro della carrozzeria di fronte a casa mia, segna 28 gradi.
Il caldo toglie il respiro, induce a rallentare i movimenti. Rende inusabili le auto. Infastidisce, infatti, chiudersi dentro a quelle scatole di lamiera rese quasi incandescenti dal sole.
Ho cercato riparo nella calma, nell’eseguire i soli movimenti necessari quasi a volermi mimetizzare, per non farmi aggredire dal senso di oppressione indotto dalla calura.
I cardiopatici sono dei soggetti a rischio, in condizioni e temperature come queste. Più di una volta guardandomi allo specchio ho stentato a riconoscermi ma poi spostandomi sbottavo . “Io soggetto a rischio ? Non ci credo manco morto !”.
Ieri l’ho fatta grossa. Senza cardiofrequenzimetro devo aver fatto uno sforzo come mai fino ad ora. La conferma sono i dolori da acido lattico che sono comparsi alle gambe. Quindi il cuore ha lavorato oltre la soglia aerobica. Probabilmente ha fatto fatica.
Domani i dati finiranno in ospedale. Chissà se si faranno vivi ?
Domani i dati finiranno in ospedale. Chissà se si faranno vivi ?
Come ieri sera, il buio porterà, sul tardi, un pò di refrigerio. Le finestre di tramontana faranno filtrare un po’ di fresco. Lasciandole aperte, sul far del mattino sotto un coperta leggera si sta bene.
Ci dev’essere da qualche parte una finestra da cui arriva quella brezza fresca e leggera che riesce a rinfrescare anche l’animo.
Come fare a trovarla ? Sarei disposto a sopportare un caldo ancor più torrido se riuscissi a farmi appena sfiorare.
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