mercoledì 24 agosto 2011

Di casa in casa


E’ giunto il momento di cambiare casa. Da oggi si comincia il trasloco. Lascio questa casa simbolo del mio ritorno alla normalità e alla consapevolezza di ciò che posso fare da solo. Appena arrivato mi sentivo, spesso, come rinchiuso in una prigione, incapace di pensare a qualcosa  appena oltre la porta. E’ diventata poi un rifugio, soprattutto quando ci ho fatto amicizia e passarci dentro il tempo non mi costava più fatica. 
Oggi è la mia casa, ritornarci la sera è un sollievo, trovarla appena pulita mi ricarica. 
La lascio con profonda riconoscenza.
Cercavo un po’ più di spazio,  forse cercavo di cambiare e basta. E’ stata la nuova casa a cercare me, non io a cercare lei. Una occasione presa al volo e senza troppi pensieri. La nuova sistemazione, sicuramente non definitiva è solo un piano più sotto, con un po’ di giardino e qualche metro un po’ più ampia. Mi sembra arredata con cura.
Riparto da qui. Cambiare casa in fondo non è difficile, ci sono un po’ di spese e qualche formalità burocratica. Il trasloco, nel mio caso, sarà veloce.
Ho, infatti, vissuto in questi anni ultimi due anni, con l’essenzialità di chi si sente nomade, di chi salendo in montagna sa, che meno cose ha appresso meno fatica fa per spostarsi da un rifugio all'altro.
Ciononostante, riprendendo per mano tutte le mie cose, qualcosa di superfluo, vecchio e da buttare c’è di sicuro. Un modo come un altro, per rimanere leggero e per prepararsi al prossimo trasloco.

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