Sabato sera il cielo lassù, ai 2358 metri dove si trova il Rifugio Velo della Madonna, sulle Pale di San Martino, era completamente terso. Un leggero riverbero faceva intravvedere, ancora all’orizzonte, le creste delle montagne.
Ascoltando, durante la cena affollata, i discorsi degli alpinisti che pernottavano, come me nel rifugio, avevo imparato a individuare verso Ovest il gruppo del Catinaccio e con un po’ di fatica le Torri del Vajolet.
L’anno scorso ero da quelle parti e di quelle lunghissime camminate ho un ricordo che ha il sapore di una rinascita.
Il buio del cielo sopra la mia testa era assoluto. Mai avevo visto una notte così vera. Avevo la netta sensazione di essere staccato dal mondo.
Così alzando lo sguardo sono rimasto incantato nel vedere la Via Lattea che bianca e nitida attraversava il cielo. Non l’avevo mai potuta vedere così.
Potrei dire, esagerando, che le stelle si vedevano tutte, chiare, fredde e nitide.
Quello spettacolo mi ha fatto dimenticare il freddo pungente di quella notte senza luna.
Peccato che mio figlio già dormisse, raggomitolato dentro al sacco a pelo. Svegliarlo per mostrargli quello spettacolo era chiedergli un po troppo, dopo la lunga camminata per salire lassù. "Ci saranno altre occasioni", ho pensato.
E’ rimasta la voglia di ritornare, magari su altri monti a riveder le stelle.
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