lunedì 19 marzo 2012

Savassa

Riprendo a correre, ogni tanto, senza continuità e convincimento.
Quello che mi porta a mettere le scarpe da running è più l’affetto verso una particolare corsa, piuttosto che la voglia di rimettere in moto i muscoli e far fare un po’ di allenamento al cuore.
Quando mi ritrovo in mezzo a centinaia di corridori, tutto viene naturale, mi metto a correre, senza pause fino al traguardo.  
La fatica non si fa sentire più di tanto. Quando me la sento, aumento il ritmo fino al fiatone e poi rallento riprendendo la velocità di crociera.

Ieri i primi quattro chilometri erano in salita, mentre il resto del percorso era un dolce discendere lungo sentieri ancora brulli e stretti. 
Di tanto in tanto qualche viola ricordava che tra qualche giorno è San Benedetto. 
I dodici Km sono la distanza ottimale. Mi tiene in moto poco più di un’ora e dopo un’ora le forze sono già del tutto recuperate.
La corsa di Savassa, dalle parti di Vittorio Veneto, mi ricorda una domenica del ’92, quando l’affrontai per la prima volta.

Ieri ho terminato la il percorso di 12 Km in un’ora e trentatré, lo stesso tempo fatto nel ’92 quando invece mi cimentai sul percorso lungo dei 20 km. 
La domenica del ’92 prosegui con una gita in Val Zoldana, con tutta la famiglia. 
Spesso le mie corse erano un’occasione per una gita…….chissà se sono state un bene o solo un modo per far passare il tempo sopra i problemi. 


Ieri solo qualche sms per un motivo occasionale mi ha messo in contatto con la mia famiglia, o con quello che ne è rimasto.

1 commento:

  1. Ciao Max! ogni tanto vengo a leggerti, visto che tu non ti fai vedere e mi fa piacere vedere che stai bene, che vai a correre..
    baci
    Lalla

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