Saranno stare le due di
notte. Non avevo ancora chiuso occhio,
nonostante le solite gocce.
Il ripasso della sera sembrava si
fosse trasformato in un cancellino. Non ricordavo più nulla e nemmeno riuscivo
a correlare tra loro gli argomenti studiati.
Un accenno di panico mi consigliò
a smettere, ma messomi a letto, lo spavento e l’agitazione non mi permettevano
di addormentarmi.
Mi ritrovai così all’interno di
un incubo : la mia memoria cercava disperatamente di ricordare e ripassare il “Funzionamento
della memoria” , uno dei anti argomenti di esame.
Dopo un po’ non capivo più se
sbagliava la memoria e orano sbagliati i ricordi.
Così cominciai a pensare :
“Ma come funziona male la mia
memoria che non riesce a ricordare come funziona”, come se improvvisamente, alla guida di una
macchina, non ricordassi più a cosa serve il volante.
Aggiunsi un po’ di gocce, senza
debellare l’incubo. Pazientai, cercando di smarrirmi dentro ad altri argomenti,
meno vorticosi : la percezione, l’emozione e il sonno.
Forse quest’ultimo aspetto funzionò
da suggestione e dopo un po’ mi
addormentai.
Il giorno dopo avevo il torpore e
il tremore delle notte insonni.
Non me ne curai, attendendo il
mio turno tra momenti di padronanza assoluta ad altri di completo smarrimento.
Solite situazioni vissute tanti e
tanti anni fa.
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