![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIdezKDLmRPCWinq_4TOybDgl8CJLweez48mU6RYLTnuOfB-zwqHbLnhp9iUbbyCsJzg3IsLxu7wG_YsBDv4eZ1kxdlSqSjwWulUPm6kh4ekhpKc4LmhJl12Znrz7KzTZypBm_ZIPzNkE/s200/passeggiata+spaziale.jpg)
Il voler diventare tutto d’un
pezzo : sicuri di se, capaci di decidere, incuranti di ciò che dicono gli altri
ma soprattutto fautori in tutto e per tutto del nostro futuro mi fa tornare
alla mente l’astronauta che protetto dalla tuta spaziale e con un’enorme
riserva di ossigeno riesce a vagare nello spazio vuoto senza timore di
precipitare.
Appunto il vuoto è lo spettro che può tormentare gli uomini
perfetti, capaci di essere insensibili a un’amicizia o indifferenti a un’amore.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfWJ2TuvIqNoQaJVZ8Gw6oIro4wQuSx5RT8DaLV9RYM6jZ4_5br_6V4C77GON1ERR0G69m8ncRsT6um_nC4ZlEul7jCrRgW6_zvV1hAdgurEtrVSLQggvI9lASwB9WE303Z6J9CSFjK0E/s200/innamorati.jpg)
In due si vive meglio, anche se
con un po’ di difetti equamente distribuiti e qualche lite utile a schiarire le
acque quando tentano di intorbidirsi.
Quello che conta è l’amore e il rispetto
reciproco, aspetti della vita che trasformano il vuoto in un solido prato
verde, dove al massimo ci si può rotolare senza farsi alcun male.
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