E’ abbastanza strabiliante che alle 8.30 del mattino ci siano
già migliaia di persone che corrono incuranti della temperatura sotto zero. Lo
è ancor di più se ciò accade il giorno di Santo Stefano, uno dei giorni di
vacanza per eccellenza.
Le corse programmate erano un paio, pure distanti fra di
loro. Gli affezionati della corsa erano accontentati, ma non pensavo di essere
tra gli ultimi a partire a Casalserugo, appunto alle otto e mezza.
Nonostante la mancanza di allenamento, ho scelto di percorrere
di corsa i dieci km del percorso medio.
Faceva freddo ma si correva senza fatica e ben presto il
freddo lasciò il posto a un tepore da faceva star bene. C’erano podisti imbacuccati come stessero marciando verso il
Polo Nord mentre altri in tenuta quasi estiva sembravano incuranti del
freddo. Succede qualcosa di simile anche
alle corse estive quando ci si trova a
correre con persone eccessivamente vestite.
Di gente strana ce ne a tutte le stagioni.
Al primo ristoro, che giunse ben presto, per il rotto della
cuffia trovai ancora dei bicchieri per
poter bere del the caldo. Tutto era stato saccheggiato da coloro che mi avevano
preceduto.
Cosa sarebbe successo al ristoro successivo ? Bisognava accelerare il passo e rimontare un po’
di gente. Così per un buon tratto la corsa si tramutò in una gara contro la
riserva di bicchieri del ristoro successivo.
In quel tratto mi riuscì di rimontare qualche centinaio di
persone e giunto al secondo ristoro, pur trovando i tavoli completamente
razziati di ogni vivanda, c’erano comunque sufficienti bicchieri per bere del the caldo.
Gli ultimi tre chilometri passarono senza particolari
difficolta, alternando accelerazioni a periodi di recupero.
Con oggi sono ritornato a correre, dopo qualche esperienza
di camminata e un tentativo di Nordic Walking.
Correre, in ogni modo, quando è possibile è fonte di
benessere e soddisfazione.
“Se fa strada !!”
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