Non avevo mai lavorato con il
freddo, ma quell’anno finito il militare, non avendo ancora un lavoro, mi
adattai a lavorare come manovale nel cantiere di mio padre. Già da qualche anno
ero solito passare in cantiere le vacanze estive, ma d’inverno le cose erano
diverse. Non che fosse diverso il lavoro ma altre erano le condizioni. A fare i
muratori d’inverno era quasi una fortuna. Bisognava avere il lavoro giusto al momento
giusto. Spesso si concordava con il proprietario di tirare su una casa con il
freddo perché finche non arrivava il gelo “ (la casa) , non aveva paura”.
Questo era solito dire mio padre quando pensava di passare buona parte di un inverno
a costruire una casa. In effetti i muri, il getto non ne soffrivano, se solo si
aveva l’attenzione di fermare i lavori durante i giorni di vero gelo. In questo
modo si salvaguardava la bontà del lavoro oltre che la salute dei muratori. Starsene
al caldo durante i giorni di freddo era ancora più piacevole se il lavoro non
mancava.
Ma le mattine fredde ma non
impossibili, indossati i vestiti pesanti si apriva il cantiere, prendendo confidenza
con gli arnesi gelati. Le mani ben presto dolevano per quanto erano intirizzite,
e poco potevano i guanti se non ritardare e mitigare per un po’ l’avanzare del freddo.
Darsi da fare era il metodo migliore
per scaldarsi più in fretta e, una volta raggiunto il tepore, non c’era arnese
ghiacciato che impensierisse.
Io poco avvezzo a quelle
situazioni, mal sopportavo quel freddo mattutino, come il dover lavare verso
sera, quando si approssimava già l’imbrunire, tutti gli attrezzi con l’acqua
quasi gelata.
In ogni caso non cercai mai di
evitare il freddo adducendo scuse. Anche se stavo già cercando un lavoro, non
credevo potesse arrivare tanto in fretta.
Quando mi telefonarono
chiedendomi se ero interessato a un lavoro in un’azienda in provincia di Treviso,
accettai con entusiasmo.
Chiesi quando avrei dovuto presentarmi
ma mi fu risposto :
"Per noi va bene anche domani mattina”.
Dissi a mio padre che il giorno
dopo non sarei andato al cantiere.
Così dal 21 Novembre 1978, cominciai a lavorare su ”
quello che avevo studiato”, come diceva mio padre. Era il giorno della “Madonna
della Salute”.
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