L’accesso a internet segue regole a me sconosciute. Il fatto
che tutto sembri appeso a non so che fenomeno o rito rende tutto poco
tecnologico e deterministico. Non capisco perché ora si acceda a una velocità accettabile
mente solo pochi minuti fa tutto era terribilmente lento.
Non sono questi i problemi, ma solo curiosità “professionali”,
che mi stuzzicano un po’, ma appena internet diventa decente, mi comporto come
chi, pensando di avere la macchina guasta, la sente ripartire di li a poco
senza aver toccato nulla. “Finché dura!”, mi viene da dire, sapendo che, come a
una roulette russa rovesciata, ho un solo colpo buono a mia disposizione. Per
il resto del tempo è buio pesto.
L’accampamento si sta sviluppando. Alla roulotte si è
aggiunta una tenda, tutto ben disposto all’interno della piazzola, sfruttando
al meglio spazi e confini. Siamo in due,
tra non molto saremo forse in tre, ma disponiamo di ben 7 posti letto. A volte
mi considero come quei signori dotati di enormi residenze, con decine di stanze
dove ogni sera hanno l’imbarazzo della scelta in quale andare a dormire. Diciamo
che un po’ assomiglio loro per il fatto di avere l’imbarazzo della scelta. Insomma la fantasia fa star bene e i sogni
costano niente.
La spiaggia è adiacente al Campeggio. La considero come
fosse dietro casa, vista la disposizione della roulotte. Fino ad oggi non ho
ancora sentito il mare “ne urlare ne biancheggiare”, come diceva il Carducci, ma
il vento teso di ieri sera mi è servito a imparare a governare uno di quegli aquiloni che si guidano con due
fili. Pensavo che mai ci sarei riuscito
e che quanto speso alla festa degli aquiloni di Cervia, non fossero stati altro
che soldi buttati al vento. Con molta sorpresa ho imparato in fretta e il gioco
non è niente male. In certi momenti la vela sembra volermi sollevare e per
qualche istante si prova una strana sensazione di leggerezza, simile a quella
di un abitante della Luna.
La spiaggia ieri sera era completamente deserta, mentre per
tutta la giornata centinaia di ombrelloni la avevano resa disordinatamente
multicolore, come fosse stata dipinta da un pittore al meglio dell’estro. E’
questa una peculiarità delle spiagge libere, zone in cui chiunque può occupare un
proprio spazio con ombrellone e sedie a sdraio proprie. C’è chi arriva munito
di sole borse e altri invece che, su carrelli di varia dimensione portano
lettini, ombrelloni e viveri, quasi fosse un trasloco ogni giorno. Verso sera
tutto si svuota, un po’ prima dell’ora di cena la spiaggia ritorna deserta. E’
in quel momento che si può apprezzare il secondo significato di “Spiaggia Libera”,
vedendo quel vuoto ordinato e la sabbia completamente sgombra. Restano il mare,
la sabbia , il vento, i gabbiani e qualcuno che cammina sulla battigia. La luce
del tramonto rende il momento magico.
Camping dei Fiori – Cavallino . Agosto 2012
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