Oggi sono salito con un amico al Rifugio Galassi.
Appena parcheggiata la macchina e prima di iniziare la salita, dopo averci pensato un po', ho detto :
“Se lungo il percorso mi succedesse qualcosa o svenissi, devi sapere che io sono un portatore di defibrillatore “.
Un po' sorpreso, l'amico mi ha chiesto :
“Dove ce l'hai? Nello zaino ?”,
“No, è impiantato sotto la clavicola sinistra. Nel portafoglio ho un cartellino con i dati più importanti”.
“C'è scritto anche chi devo chiamare ?”, si preoccupò di chiedermi.
“In ogni caso chiama il 118”, gli risposi.
Terminata l'ascesa al rifugio, osservando la piazzola per l'atterraggio degli elicotteri di soccorso, con un tono che tradiva un certo sollievo, mi ha rassicurato dicendo:
“Vedi, c'è pure la piazzola per l'elicottero. Per fortuna non abbiamo avuto bisogno di chiamare il 118 !”
L'ascesa al Rifugio, partendo dal versante di San Vito di Cadore, era andata molto bene, fatta tutta di un fiato, senza soste e sotto il sole.
Abbiamo pranzato con calma, mentre fuori imperversava il temporale.
Appena l'acquazzone ha attenuato la sua violenza, siamo scesi sotto una pioggia leggera.
Nessun commento:
Posta un commento