..... e così io stamattina ho deciso (con un pò di incoscienza) di portare il mio cuore a quota 2018.
Meta di questo mio primo ritorno alla normalità, Rifugio Galassi, nelle dolomiti sotto l'Antelao.
Dopo le prove di domenica scorsa, mi sentivo abbastanza confidente e sicuro che non avrei incontrato difficoltà.
Da un mese e mezzo mi alleno a camminare speditamente e a correre per acquistare il fondo e il "fiato" per poter salire le montagne.
E le montagne ho ricominciato a salire. Partito dalla "Capanna degli Alpini" in fondo alla Val D'Oten, a 1300 metri circa è cominciata la salita. Salita continua con falsopiano di inframezzo, con pendenze dure su un sentiero per niente facile.
Molto sudore, fiatone ricorrente, tenendo il cardio-frequenzimetro sempre sotto controllo. Quando la frequenza cardiaca tendeva a salire e superare i 130 battiti, era d'obbligo una pausa o un rallentamento.
Una bella salita e una bella fatica, affrontata con il cuore in gola, dettato dal timore di fare una cazzata, di fare il passo più lungo della gamba, per ricercare chissà quali conferme o conforti.
La tabella all'inizio del sentiero dettava i tempi di salita : 1 ora e 30 minuti. Io sono salito in 1 ora e 34 minuti. Tutto normale.
La sosta lassù è stata breve. Mi sono rifocillato con acqua e qualche biscotto che avevo con me.
Una maglietta asciutta e poi con i nuovi bastoncini mi sono buttato nella discesa.
Buttato, quasi correndo, felice dell'impresa, senza più paure.
Sono ritornato alla macchina in nemmeno 50 minuti grondante di sudore.
Sì, posso andare dove voglio, con qualche riguardo e molto giudizio.
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