Lo spazio è quello che è, di sicuro non adeguato a contenere
tutto. I segni del tempo si vedono qua e
là. Ci sono cose lasciate in un angolo, dimenticate, dove lo spessore della
polvere è la misura del tempo passato. Chissà se qualcosa o qualcuno si
prenderà ancora cura di loro o saranno destinate all’oblio.
In ogni caso non c’è scelta, là dentro bisogna entrare,
sfruttando zone e angoli ancora non intaccati dal tempo. Sorprende vedere spazi liberi accostati alle
zone sovraccaricate. Chi tiene in ordine non deve avere le idee del tutto
chiare. Il poco spazio, messo a
confronto con tutto ciò che deve essere immagazzinato sembra poca cosa. Il farci entrare tutto può apparire un
esercizio di abilità, simile a quei puzzle con moltissimi elementi ma una sola
combinazione possibile. Si prova a mettere
qualcosa a posto e si ha l’illusione di aver individuato la giusta posizione,
facile da vedere e da recuperare ma, subito, volgendosi indietro si viene
sovrastati da tutto ciò che sta
aspettando ancora di essere riposto .
Che grattacapo ! Viene voglia di buttare via qualcosa,
liberandosi con un solo gesto anche della polvere, ma i sentimenti prendono il
soppravvento. Ciò che appartiene al passato, appartiene alla vita e non è facile dimenticarlo con un semplice
scrollare di spalle.
Vale la pena lasciare stare per un po’. Magari ripensandoci
con calma nascono delle idee geniali.
Ritornerò più tardi sperando che nel frattempo non arrivino nuove cose, rendendo
ancora più ardua l’impresa.
La mia memoria è un po’ così. Stava accumulando polvere e di
colpo mi trovo a doverla rimettere a nuovo, come un solaio diventato, improvvisamente, indispensabile.
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