Partecipando a uno dei tanti convegni di Information Technology, che il più delle
volte somigliano più a un ritrovo di aderenti a una setta religiosa, ascoltavo
e riflettevo relativamente ai toni e ai contenuti degli speaker.
“Con la nuova versione si possono fare cose impensabili solo
qualche mese fa.”
“Le performance sono aumentate in modo esponenziale !”
Frasi conosciute, sentite mille volte in questi ultimi anni
come se dietro a quelle parole ci fosse un mondo bloccato, piuttosto che
scenari in continua e, a volte, tumultuosa evoluzione.
La tecnica dell’annuncio è vecchia come l’informatica :
annunciare qualcosa di strabiliante mette i potenziali clienti in posizione di
attesa, rendendoli sordi ad altre sirene
altrettanto seducenti.
Regolarmente, però, accade che quanto annunciato, sia difficile
da realizzare, mantenendo le promesse fatte con tanto clamore. Le giustificazioni a supporto delle aspettative disattese sono quasi sempre
ridicole e giocano sul sottile significato delle parole : “ Avevo detto così ma
intendevo colà. Siamo stati fraintesi”.
Ma l’evoluzione tecnologica, ma in particolare quella del
software, ha sempre un’ancora di salvataggio che, se giocata con la dovuta
credibilità, quieta gli animi di chi sembrava sobillare.
“Nella prossima versione sarà introdotto quanto chiedete”.
C’è sempre una prossima versione nel software, capace di
crescere all’infinito e soddisfare le richieste degli adepti. Il ciclo si ripete all’infinito, con promesse
mantenute e altre disattese capaci di rigenerare l’interesse per la “prossima
versione”.
Non spendersi completamente mantiene vivi i legami di chi
sta aspettando, regola d’oro per il software un po’ meno per gli uomini.
Anche per le donne
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