Giocare per vincere è una delle regole del calcio. Giocare
per pareggiare, se tra le possibilità c’è l’eliminazione di un avversario che
potrebbe diventare ostico, può temporaneamente diventare una regola
accettabile.
Sentire discutere, in questi giorni, esperti ed opinionisti,
riguardo alle possibilità dell’Italia di passare il turno agli Europei di
calcio, è molto simile ad una lezione di galateo e buona educazione.
I nostri avversari, per onorare lo sport, dovrebbero evitare
di pareggiare 2 a 2 come, se improvvisamente, questo risultato fosse diventato
tabù e indice di mala fede. Però, considerate le regole, il pareggio è uno dei
possibili risultati, anche se fosse frutto di un accordo tacito delle due
squadre. Per accordarsi su un risultato
nel calcio è molto facile, dove basta a volte un ritardo di qualche millisecondo per dare la possibilità ad un avversario di segnare, come in egual misura risulta difficile smascherarlo
sul campo. In Italia, siamo maestri in risultati
truccati e, per scoprire le combine non bastano decine di migliaia di
spettatori, ma servono intercettazioni e indagini accurate.
Alla Spagna come pure alla Croazia, può star bene eliminare
l’Italia che, ha una storia ricca di episodi che testimoniano la sua capacità
di crescere alla distanza ed essere invincibile nei momenti topici.
Quindi se tra Spagna e Croazia, uscirà un 2 a 2, dovremmo farcene una ragione, senza
gridare al complotto.
Meglio ascoltare i “Dipende da noi”, quando si
riferiscono alla necessità prima di tutto di battere l’Irlanda che , viste le condizioni
della Nazionale non è cosa scontata, ma
soprattutto i "E' dipeso da noi”, volgendo lo sguardo all’indietro per le vittorie
buttate al vento.
In ogni caso si dice che ““Nulla accade due volte”, per cui, essendo usciti in modo simile nella
scorsa edizione, speriamo che la profezia ci porti bene.
…… Magari pareggiamo anche con l’Irlanda….
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