Ci si abitua ai sentieri ripidi, stretti e connessi. L’abitudine
e la crescente destrezza ci aiuta a non temere difficoltà che un tempo ci avrebbero
fatto desistere. Si diventa sempre più
resistenti sia nello spirito che nel fisico. Si impara ad andare avanti pronti a nuove
difficoltà.
Non è raro chiedersi : “Chi me la fatto fare ?”. Ma se si
inciampa in un problema è meglio imparare a come affrontarlo per evitare di
inciampare la prossima volta.
Come dicono certi guru : “ Far diventare un problema una opportunità”.
Come dicono certi guru : “ Far diventare un problema una opportunità”.
I problemi sono diventati opportunità e quello che un tempo sembrava improponibile è oggi la normalità
e occasione di serenità. Spirito di adattamento, consapevolezza o
rassegnazione?
Chi lo può dire ! E’ la realtà che mi circonda e con cui devo confrontarmi in ogni momento.
Ci sono momenti in cui il cuore sembra ribellarsi. Ritorna
la sensazione di spiccare il volo, vissuta qualche anno fa. Sale l’ansia che
alimenta il timore che alimenta l’ansia. Il vortice sembra inarrestabile e
assaporo ogni momento come se fosse l’ultimo. Non chiudo gli occhi ma resto
immobile per non dare nessun alibi a quel cuore che sembra dimenticarsi di me. Non mi muovo e ascolto, in attesa che quell'incendio che mi
sta bruciando dentro perda vigore. Sono
attimi lunghi, che sembra difficile vivere uno di seguito all'altro Poi la fiamma comincia ad affievolirsi, l’aria
sembra fluire con più facilità nei polmoni e la paura scema assieme al quel
senso di leggerezza tanto inebriante quanto terribile. Il tempo torna a scorrere come ricordavo e il
cuore torna a nascondersi tanto da diventare impercettibile.
Ho vissuto molti di questi momenti. “E’ solo stress!”, mi sono
detto, ma queste situazioni sono diventate palestra per l’autocontrollo e campanello
di allarme. Momenti difficili che
insegnano qualcosa.
Tra dieci giorni è Natale. Da qualche anno ogni Natale è
diverso. Rimane comunque un giorno particolare, oserei dire, un momento
difficile. La memoria e i ricordi si incrociano con il presente. Ci sto scomodo
come se indossassi un vestito diventato stretto e di qualche taglia di troppo.
Mi sento come quando, durante una passeggiata in montagna,
ci si trova di fronte a un torrente ingrossato da un recente temporale. La
strada sembra sbarrata e proseguire sembra impossibile. Poi, passati i primi
istanti di sgomento, si intravedono degli appoggi possibili. Alcuni grossi massi
sembrano li apposta per aiutarci. Pochi,
difficili, da affrontare con attenzione, per non scivolare ed essere travolto.
Con balzi precisi, fatti con il cuore in gola, si raggiunge l’altra
sponda pronti a proseguire il sentiero, meditando una strada diversa per il
ritorno.
Ecco il Natale è per me un attraversamento, da fare un po’ con il cuore in gola, prestando
attenzione a non scivolare nei pochi appoggi disponibili, per non farmi portare via
dalla corrente dei ricordi.
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