Tra le cose che erano riportate nella mia lettera di dimissione c'era una raccomandazione che suonava così :
"Si sconsiglia la guida sino al prossimo controllo ICD che avverrà tra 3 mesi"
I motivi di tale raccomandazione nascevano dal fatto che dopo un arresto cardiaco, immotivato quale era stato il mio, poteva succederne un secondo.
La cosa non mi preoccupa minimamente, ma l'evento potrebbe provocarmi, nell'ipotesi (migliore) di essere risvegliato dall' ICD, qualche secondo di perdita di coscienza, situazione pericolosa nel caso fossi alla guida.
Questo che sembrava una "maledizione" si è rivelata un'opportunità fantastica.
Mi sono procurato una bicicletta con cui facevo tutto.
Ho scoperto che potevo usare il bus per andare al lavoro (anche se l'impresa non era tra le più semplici)
Ho assunto ritmi e tempi che definirei "normali", tali da farmi concentrare sulle cose che facevo. Potendo farne un numero limitato avevo la necessità di organizzarmi e pensare a come e quando farle al meglio.
Un periodo che in realtà è durato circa 6 mesi,
un inverno di neve e freddo, passato
tra fermate di pullman dimenticate,
tre le piste ciclabili,
tra molta gente nuova,
tra molti stranieri e le loro lingue,
in mezzo agli studenti che popolano i pullman del mattino con i loro cellulari e
ipod.
spostandomi a piedi se necessario,
aspettando senza ansia un passaggio,
sotto la pioggia e la neve.
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