domenica 6 maggio 2012

Il Monopattino


Il temporale ha girato intorno per tutto il giorno. Le nubi minacciose apparivano talmente lontane da far pensare:
“Chissà come piove da quelle parti”.
In fondo erano problemi di altri e il cielo sopra la testa, anche se percorso da nubi biancastre e frettolose, non destava apprensione, visto che il sole di tanto in tanto sbucava a scaldare il pomeriggio.
La mattinata era sembrata autunnale, bagnata da una pioggia a tratti impercettibile, tanto era silenziosa e fina e appena dopo pranzo era scemata, tanto che il marciapiede si era asciugato velocemente permettendo a mio figlio di scorrazzare col monopattino, con velocità e maestria che non conoscevo. Lo scorrere delle ruote sulle piastrelle produceva un rumore fastidioso da farmi temere qualche lamentela dagli altri inquilini.
Con qualche stratagemma e distrazione ho solo cercato di moderare le scorribande in monopattino, anche se mi è sembrato un ottimo divertimento per il bimbo. Ci avrei fatto un giro volentieri pure io.

Ora regna il silenzio di sempre. La casa ha ripreso l’aspetto di tutti giorni. In pochi minuti ho riportato l’ordine tra gli oggetti e i giocattoli. Nell’angolo vicino alla porta, appoggiato con il manubrio sul termosifone, il monopattino riposa silenzioso.  Me lo immagino stanco. Magari sta ancora aspettando che mio foglio lo afferri riportandolo a rotolare tra i ciottoli del marciapiede.
La sera sta arrivando prima del previsto. Qualche istante fa il rumore di un tuono ha sovrastato il rumore delle macchine che passano fitte sulla provinciale.  La cappa di nubi sembra amplificare i suoni e percepisco ogni passaggio delle auto sulla strada.
 
Ogni volta che mio figlio passa il fine settimana con me, la mia casa si arricchisce di qualcosa che arriva con lui. Anche se tutto sembra rimanere uguale, nuovi particolari si aggiungono di continuo.
Un giorno compare una foto sul  mobile del salotto, un’altra volta un giocattolo nuovo e poi ancora un lavoretto in cartone che rimane appeso al termostato.
Stasera ho un oggetto nuovo : un monopattino, appoggiato al termosifone.
Guardandolo mi ritornano alla mente il rumore delle ruote e le grida gioiose di mio figlio.

Il temporale che sembrava rovesciarsi, impaziente fino a pochi minuti fa, sta molto mestamente riproponendo la pioggia autunnale di questa mattina. Il cielo è ancora minaccioso, forse più carico di pioggia di prima, ma la rabbia sembra svanita. 
Anche i temporali somigliano agli uomini, basta lasciare passare un po' di tempo e ci si rende conto che arrabbiarsi non serve. 
Ora il maltempo più che un guerriero bellicoso sembra un viaggiatore frettoloso. Le nubi cambiano continuamente scenario e dove prima c’era un nero oppressivo, il buio sembra quello di ogni sera. 

Chissà dove sarà diretto.

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