Gli esercizi di inglese sono fatti bene. E’ un piacere
farli. Sono semplici, ma sono molti. Se li traguardo con lo spessore del libro
direi che sono troppi. Non ce la farò per il prossimo mese a completarli tutti. Ci provo
comunque.
Inglese sembra un esame un po’ avulso dal contesto del
corso, ma ormai si sa, che senza conoscere l’inglese non si va da nessuna parte.
Il mio inglese va e viene. Ci sono momenti in cui la mente riesce a precedere
la voce, formando le parole e le frasi in modo comprensibile, mentre altre
volte la lingua sembra incollata e la mente sembra dissociarsi, non ne vuole
sapere. In questi casi faccio fatica a parlare, a mettere in fila anche mezza
frase.
Gli esercizi servono a ripassare le regole grammaticali,
studiate tanti anni fa. Alcune regole sono ancora ben fissate nella mente e mi
risulta facile metterle in pratica, mentre molte altre mi stanno tornando alla mente
ora, mentre procedo con le esercitazioni.
Gran parte degli esercizi consistono di frasi incomplete in
cui si devono disporre le parole nella giusta forma. Gli spazi da completare
sono identificabili da dei puntini a garantire lo spazio necessario.
La risposta è sempre una sola, non c’è possibilità di
sbagliare. Spesso in testa alla pagina già ci sono dei suggerimenti.
Lunedì 15 Ottobre alle 8.10 mi arriva un SMS.
“Ciao....”
A vederlo mi sono tornati alla mente gli esercizi di
inglese. Chissà quale frase e parola mancanti stavano
nelle intenzioni del mittente, al momento dell’invio?
Non era facile, come negli esercizi di inglese, completare la
frase scegliendo la parola o la frase giusta.
"Meglio non farli certi esercizi.", mi sono detto.
Fanno male al cuore .
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